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B016798 - MORFOLOGIA UMANA I
Principali informazioni
Lingua Insegnamento
Contenuto del corso
Libri di testo consigliati
Obiettivi Formativi
Metodi Didattici
Modalità di verifica apprendimento
Programma del corso
Anno Accademico 2012-13
Coorte 2012 - Laurea Triennale (DM 270/04) in Biotecnologie
Anno di corso
Primo Anno - Annualità singola
Dipartimento di Afferenza
Medicina Sperimentale e Clinica
Tipo insegnamento
Attività formativa monodisciplinare
Settore Scientifico disciplinare
BIO/17 - ISTOLOGIA
Crediti Formativi
6
Ore Didattica
48
Periodo didattico
01/10/2012 ⇒ 30/04/2014
Frequenza Obbligatoria
No
Tipo Valutazione
Voto Finale
Contenuto del corso
mostra
Programma del corso
mostra
Docenza
Lingua Insegnamento
Italiano
Contenuto del corso
Conoscenza e comprensione:
Concetti essenziali della morfologia della cellula eucariota, dei tessuti
presenti nel corpo umano, delle cellule staminali e della loro attività
Conoscere i processi morfogenetici elementari ed i meccanismi di
induzione unidirezionale o reciproca
Capacita di applicare conoscenza e comprensione:
La capacità di applicare conoscenza e comprensione è sviluppata
essenzialmente con gli strumenti didattici sperimentali, quali l’attività di
tirocinio. Il raggiungimento dell'obiettivo nelle attività di tirocinio è
verificato sulla base della apposita relazione e del giudizio del tutor.
Concetti essenziali della morfologia della cellula eucariota, dei tessuti
presenti nel corpo umano, delle cellule staminali e della loro attività
Conoscere i processi morfogenetici elementari ed i meccanismi di
induzione unidirezionale o reciproca
Capacita di applicare conoscenza e comprensione:
La capacità di applicare conoscenza e comprensione è sviluppata
essenzialmente con gli strumenti didattici sperimentali, quali l’attività di
tirocinio. Il raggiungimento dell'obiettivo nelle attività di tirocinio è
verificato sulla base della apposita relazione e del giudizio del tutor.
Libri di testo consigliati (Cerca nel catalogo della biblioteca)
Citologia e Istologia
Istologia Umana AAVV Ed. Idelson Gnocchi
Istologia di Monesi Ed. Piccin
Istologia di Rosati, Colombo, Maraldi Ed. Edi Ermes
Embriologia
Embriologia umana AAVV Ed. Idelson Gnocchi
Lo sviluppo prenatale dell’uomo di Moore, Persaud Ed. Edises
Embriologia Umana di Larsen Ed. Idelson Gnocchi
Istologia Umana AAVV Ed. Idelson Gnocchi
Istologia di Monesi Ed. Piccin
Istologia di Rosati, Colombo, Maraldi Ed. Edi Ermes
Embriologia
Embriologia umana AAVV Ed. Idelson Gnocchi
Lo sviluppo prenatale dell’uomo di Moore, Persaud Ed. Edises
Embriologia Umana di Larsen Ed. Idelson Gnocchi
Obiettivi Formativi
Conoscenza e comprensione:
Concetti essenziali della morfologia della cellula eucariota, dei tessuti
presenti nel corpo umano, delle cellule staminali e della loro attività
Conoscere i processi morfogenetici elementari ed i meccanismi di
induzione unidirezionale o reciproca
Capacita di applicare conoscenza e comprensione:
La capacità di applicare conoscenza e comprensione è sviluppata
essenzialmente con gli strumenti didattici sperimentali, quali l’attività di
tirocinio. Il raggiungimento dell'obiettivo nelle attività di tirocinio è
verificato sulla base della apposita relazione e del giudizio del tutor.
Concetti essenziali della morfologia della cellula eucariota, dei tessuti
presenti nel corpo umano, delle cellule staminali e della loro attività
Conoscere i processi morfogenetici elementari ed i meccanismi di
induzione unidirezionale o reciproca
Capacita di applicare conoscenza e comprensione:
La capacità di applicare conoscenza e comprensione è sviluppata
essenzialmente con gli strumenti didattici sperimentali, quali l’attività di
tirocinio. Il raggiungimento dell'obiettivo nelle attività di tirocinio è
verificato sulla base della apposita relazione e del giudizio del tutor.
Metodi Didattici
Lezioni frontali
Modalità di verifica apprendimento
Esame di profitto orale
Programma del corso
CITOLOGIA La cellula eucariotica: dai protozoi ai metazoi. Forma e
dimensioni delle cellule. I sincizi ed i plasmodi. Il rapporto nucleo
citoplasma.
La membrana cellulare o plasmalemma. Composizione chimica. Il doppio
strato. I fosfolipidi ed il colesterolo: funzioni e distribuzione nel doppio
strato. Le proteine: distribuzione e il modello a mosaico fluido. Il
glicocalice: composizione chimica e funzioni specifiche. Identificazione al
microscopio ottico (MO) ed al microscopio elettronico a trasmissione
(MET). Cenni sulle funzioni della membrana (trasporto passivo, trasporto
facilitato, simporto ed antiporto, trasporto attivo). Endocitosi (mediata da
recettori, fagocitosi, pinocitosi), esocitosi e riciclo della membrana.
Modificazioni stabili della membrana: specializzazioni apicali (microvilli,
stereociglia, ciglia vibratili), basali (infoldings) e laterali (giunzioni
intercellulari di tipo meccanico e comunicante).
Il citoplasma. Citosol. Caratteristche chimico-fisiche del citosol o
ialoplasma.
Organuli citoplasmatici:
1. Citoscheletro: i filamenti sottili, di actina o microfilamenti: nei tessuti
non contrattili e nei tessuti contrattili. Identificazione al MO ed al MET.
Composizione dei filamenti e proteine associate. Ruolo dei microfilamenti
nella forma cellulare (specializzazioni della membrana e giunzioni
intercellulari), nei movimenti intracellulari e in quelli cellulari. I filamenti
intermedi: composizione chimica, struttura, distribuzione intracellulare e
ruolo nel mantenimento della forma cellulare. Identificazione al MO ed al
MET. Specificità tissutale e ontogenesi. I filamenti spessi, di miosina: nei
tessuti contrattili. Identificazione al MO ed al MET. Composizione dei
filamenti e proteine associate. Ruolo nella contrazione. I microtubuli:
composizione, distribuzione intracellulare e centro di organizzazione dei
microtubuli (COM). Proteine associate ai microtubuli. Identificazione al
MO ed al MET. Funzioni dei microtubuli nel movimento delle diverse
componenti intracellulari, dei cromosomi durante la divisione cellulare e
Tipo testo Testo
nelle ciglia vibratili, e nel mantenimento della forma cellulare.
2. Ribosomi e reticolo endoplasmico granulare o rugoso (RER). Morfologia
e distribuzione citoplasmatica. Visualizzazione al MO ed al MET. Cenni
sulla composizione chimica dei ribosomi eucariotici, formazione delle due
subunità e cenni sul processo di traduzione e sintesi delle proteine.
Destino delle proteine e ruolo dei ribosomi liberi (poliribosomi) e del RER,
Morfologia e distribuzione intracellulare del RER. Cenni sulle modificazioni
post-traduzione delle proteine nel RER.
3. Reticolo endoplasmatico liscio (REL). Morfologia e distribuzione
intracellulare. Visualizzazione al MO ed al MET. Specificità funzionali nei
diversi tessuti e organi.
4. Apparato di Golgi. Localizzazione intracitoplasmatica e visualizzazione
al MO ed al MET. Morfologia delle cisterne e delle vescicole; funzioni nelle
modificazioni post-traduzione delle proteine, nella produzione di altre
macromolecole; nella produzione dei lisosomi.
5. Lisosomi. Origine, forma e localizzazione intracitoplasmatica; lisosomi
primari, secondari, corpi residui. Funzioni nel metabolismo della cellula.
6. Mitocondri. Forma, dimensioni, variazioni quantitative nei diversi tipi
cellulari, e localizzazione intracitoplasmatica. Visualizzazione al MO ed al
MET. Morfologia delle creste mitocondriali, contenuti della matrice
mitocondriale. DNA ed eredità mitocondriale. Brevi cenni sui sistemi
enzimatici responsabili della produzione di ATP. Ruolo nella produzione di
fospolipidi di membrana, degli steroidi e come riserva di ioni bivalenti.
Origine dei mitocondri.
7. Centriolo. Morfologia e localizzazione citoplasmatica. Il centrosoma.
Ruolo nella formazione del fuso mitotico e delle ciglia vibratili. Il centriolo
ed il COM.
Inclusi: materiale di secrezione, materiali di riserva, materiali residui,
pigmenti. Cristalli.
Il nucleo
Forma, dimensioni, numero. Regola ed eccezioni. Il nucleo dei leucociti, il
nucleo poliploide del megacariocita. Dai globuli rossi, cellule prive di
nucleo, alle cellule binucleate (esempi di plasmodi) a quelle polinucleate
(esempi di sincizi). Rapporto nucleo/citoplasma.
L'involucro nucleare: dai protocarioti agli eucarioti. Origine dell'involucro
nucleare e sua struttura: la membrana nucleare esterna, la cisterna
perinucleare, la membrana nucleare interna; la lamina nucleare, le
lamine e il nucleoscheletro. Il poro nucleare: struttura e morfologia di un
complesso sistema di comunicazione fra nucleo e citoplasma.
La cromatina. Aspetti al MO ed al MET. Istochimica: cromatina addensata,
nucleo eterocromatico (cromatina costitutiva e facoltativa); cromatina
dispersa, nucleo eucromatico.
Il nucleolo. Aspetto al MO ed al MET. Istochimica del nucleolo.
Ultrastruttura: pars fibrillare, pars granulare. DNA organizzatore
nucleolare. DNA associato al nucleolo. Origine e funzione del nucleolo. Il
nucleolo in intercinesi e durante la mitosi.
Ciclo cellulare.
Origine ed organizzazione del fuso mitotico, ruolo del centriolo e dei
microtubuli. Cariocinesi: profase, metafase, anafase A e B, movimento
dei cromatidi, telofase e citodieresi, ruolo del citoscheletro.
Generalità sui cromosomi e cariotipo.
ISTOLOGIA Introduzione generale al concetto di tessuto. I vari tipi di
tessuti: similarità e differenze.
Tessuto epiteliale.
Caratteristiche generali degli epiteli; innervazione, vascolarizzazione e
apporto nutritivo, Gli spazi intercellulari e i liquidi interstiziali. Interazioni
specializzate e non fra le cellule epiteliali. Rigenerazione degli epiteli e
pool di cellule staminali. Organizzazione delle cellule epiteliali in lamine,
in strutture tridimensionali dotate di un lume centrale o prive di un lume.
1. Le lamine epiteliali (epiteli di rivestimento) rivestono cavità in
comunicazione con l'esterno e la superficie corporea. Criteri classificativi
degli epiteli di rivestimento:
a) forma delle cellule epiteliali;
b) numero degli strati di cellule;
c) epitelio pavimentoso semplice e composto, epitelio cubico semplice,
Tipo testo Testo
epitelio cilindrico semplice, a più file di nuclei e composto.
Differenziazioni degli epiteli cilindrici (cuticola striata, ciglia vibratili,
infoldings). Epitelio di transizione. I fenomeni secretori negli epiteli di
rivestimento: cellule caliciformi, superfici secernenti.
2. Cellule epiteliali organizzate in strutture tridimensionali (epiteli
ghiandolari) che acquisiscono proprietà secernenti:
A. Epitelio ghiandolare esocrino: il secreto è emesso sulla superficie
corporea o in cavità comunicanti con l'esterno attraverso dei dotti. Le
ghiandole esocrine possono essere classificate in base:
• a) alla forma degli unità secernenti (adenomeri): le cellule, il lume,
• b) alla complessità del sistema duttale,
• c) alla qualità del secreto e le caratteristiche citologiche,
• d) alle modalità di secrezione: olocrina, apocrifa, merocrina,
• e) secreti complessi. Le cellule mioepiteliali.
B) Epitelio ghiandolare endocrino: il secreto è riversato negli spazi
interstiziali per agire localmente o entrare nel circolo sanguigno. Le
ghiandole endocrine si distinguono in:
• a) cordonali,
• b) follicolari,
• c) interstiziali,
• d) sistema endocrino diffuso.
Aspetti citochimici ed ultrastrutturali delle cellule endocrine. Il processo
secretorio nelle ghiandole endocrine con particolare riguardo a quello
della ghiandola tiroide.
Tessuto connettivo
Caratteristiche generali dei tessuti connettivi; innervazione,
vascolarizzazione, funzione trofica, protettiva e di sostegno. Tutti i
connettivi sono formati da cellule (autoctone e migrate) e da sostanza
intercellulare costituita da una parte strutturata (fibrille, fibre, fasci) e
una parte amorfa o anista (macromolecole, acqua, elettroliti, metaboliti,
sostanze inorganiche. Criteri generali di classificazione:
• 1. Tessuti connettivi propriamente detti distinti in forme lasse
(connettivo fibrillare lasso, tessuto reticolare, tessuto adiposo, tessuto
mucoso) e forme dense (tessuto connettivo fibroso denso a fasci di fibre
paralleli, intrecciati, incrociati, tessuto elastico).
• 2. Tessuti connettivi di sostegno sono distinti in tessuti cartilaginei
(cartilagine ialina, elastica e fibrosa) e tessuto osseo (di tipo fibroso e
lamellare,e quest'ultimo semplice o osteonico).
Dalla cellula mesenchimale alle cellule che producono le componenti
intercellulari dei diversi tipi di connettivi: fibroblasti/fibrociti,
condroblasti/condrociti, osteoblasti/osteociti. Similitudini e differenze dei
vari tipi di sostanza intercellulare. Le cellule mesenchimali stromali
nell'adulto e loro potenzialità rigenerative dei tessuti connettivi.Altri tipi
di cellule presenti nei connettivi. Le fibre di collagene: collagene di tipo 1,
tipo 2, tipo 3, tipo 4. La membrana basale e la lamina basale: proprietà
istochimiche e ruolo fisiologico. La membrana basale e l'invasività
tumorale. Le principali macromolecole della sostanza anista:
glicoproteine e proteoglicani. Proprietà istochimiche. I processi di
ossificazione: dal mesenchima al tessuto osseo (ossificazione diretta o
membranosa), dal modello cartilagineo all'osso maturo (ossificazione
condrale: pericondrale, endocondrale), il modello cartilagineo come
induttore di una ossificazione diretta (ossificazione mantellare). Il
rimodellamento e rimaneggiamento dell'osso. L'osteone: un esempio
perfetto del rapporto fra struttura e funzione.
• Sangue ed ematopoiesi
Generalità sulla composizione del sangue: parte liquida e parte
corpuscolata (eritrociti, granulociti, monociti, linfociti e piastrine). Il
midollo osseo: dai progenitori alle cellule mature circolanti: eritropoiesi,
granulocitopoiesi, linfocitopoiesi. Piastrinogenesi. Il midollo osseo come
riserva di cellule staminali adulte multipotenti.
Tessuto muscolare
Classificazione funzionale, classificazione istologica. Il tessuto muscolare
striato scheletrico e miocardico, organizzazione dell'apparato contrattile.
Similitudini e differenze. Potenzialità rigenerative dei due tipi di tessuti.
Tipo testo Testo
Le cellule satelliti e cellule staminali miocardiche. Il tessuto muscolare
liscio: caratteristiche generali delle cellule, organizzazione dell'apparato
contrattile. Potenzialità rigenerative delle cellule muscolari lisce.
Tessuto nervoso
Tipi cellulari nel sistema nervoso centrale (SNC) e in quello periferico
(SNP). Il neurone. Il corpo o soma o pericario o pirenoforo: colorabilità,
organizzazione degli organuli cellulari, il nucleo. I prolungamenti (neurite
o assone e dendriti): principali differenze morfologiche fra neurite e
dendriti. La sinapsi: morfologia e tipi di sinapsi. Le cellule di glia. La glia
del SNC. Astrociti: morfologia, localizzazione e principali funzioni. Gli
oligodendrociti: morfologia, localizzazione e funzione. La microglia:
origine, morfologia e funzione. L'ependima e i plessi corioidei. La glia del
SNP. Le cellule satelliti: localizzazione, morfologia e funzione. Le cellule di
Schwann: localizzazione, morfologia e funzione. Fibre nervose mieliniche
ed amieliniche. Struttura dei nervi periferici. Espansioni nervose
periferiche efferenti ed afferenti (nel tessuto epiteliale, nel tessuto
connettivo e nel tessuto muscolare). Le cellule di teloglia.
EMBRIOLOGIA
• 1. Dal gonocita primordiale ai gameti maturi maschile e femminile.
Spermiogenesi, spermiazione, spermatogenesi. Il ciclo ovario e quello
uterino.
• 2. Generalità sulla fecondazione in vivo: ruolo dello spermatozoo, ruolo
dell'oocita. La prima settimana di sviluppo embrionale: lo zigote e la sua
segmentazione in blastomeri, la morula, la blastocisti, annidamento della
blastocisti. Reazione deciduale.
• 3. I processi morfogenetici elementari. L'induzione embrionale.
• 4. Evoluzione del trofoblasto: citotrofoblasto, sinciziotrofoblasto,
mesoderma extraembrionale; formazione del corion e cavità coriale.
Dalle lacune sinciziotrofoblastiche ai villi coriali maturi.
• 5. Il sacco vitellino: formazione ed evoluzione; allantoide: origine e
significato; amnios e ruolo nel ripiegamento embrionale. La formazione
dei vasi extraembrionali ed embrionali, l’ematopoiesi embrionale e fetale.
• 6 . E v o l u z i o n e d e l l ' a r e a e m b r i o n a l e : f o r m a z i o n e
dell'epiblasto/ectoderma e dell'ipoblasto/entoderma; la linea primitiva,
significato ed evoluzione. La gastrulazione con formazione del
mesoderma intraembrionale. Formazione e destino della corda dorsale.
• 7. Generalità sui derivati dai foglietti embrionali. Alcuni esempi i di
sviluppo di organi saranno fatti in relazione ai processi morfogenetici
elementari.
• A) Neuroectoderma: generalità sulla formazione del sistema nervoso
centrale.
• Particolare attenzione sarà concentrata sulla formazione e sulla
evoluzione delle ellule delle creste neurali per la complessità e varietà di
tessuti da esse derivati.
• Ruolo delle cellule delle creste neurali nella morfogenesi di altre
strutture: cellule gangliari e sclerotomo.
• Cellule gangliari e formazione della ghiandola surrenale.
• Cellule delle creste e endoderma: formazione della tiroide.
• Neuroectoderma e ectoderma: formazione dell’ipofisi. Come esempio di
derivazione multipla saranno studiate alcune ghiandole endocrine lo
sviluppo della ipofisi.
• B) Mesoderma. I somiti e l’età embrionale. Lo sclerotomo come
esempio di una complessa interazione fra foglietti (vedi sopra).
• Interazioni cellulari e tissutali a livello della regione dorsale
toracolombare dell’embrione: il mesonefro e il dotto mesonefrico, le
creste sessuali, le gonadi e il dotto paramesonefrico.
• C) Il mesenchima come tessuto a ponte fra tutti i foglietti embrionali.
dimensioni delle cellule. I sincizi ed i plasmodi. Il rapporto nucleo
citoplasma.
La membrana cellulare o plasmalemma. Composizione chimica. Il doppio
strato. I fosfolipidi ed il colesterolo: funzioni e distribuzione nel doppio
strato. Le proteine: distribuzione e il modello a mosaico fluido. Il
glicocalice: composizione chimica e funzioni specifiche. Identificazione al
microscopio ottico (MO) ed al microscopio elettronico a trasmissione
(MET). Cenni sulle funzioni della membrana (trasporto passivo, trasporto
facilitato, simporto ed antiporto, trasporto attivo). Endocitosi (mediata da
recettori, fagocitosi, pinocitosi), esocitosi e riciclo della membrana.
Modificazioni stabili della membrana: specializzazioni apicali (microvilli,
stereociglia, ciglia vibratili), basali (infoldings) e laterali (giunzioni
intercellulari di tipo meccanico e comunicante).
Il citoplasma. Citosol. Caratteristche chimico-fisiche del citosol o
ialoplasma.
Organuli citoplasmatici:
1. Citoscheletro: i filamenti sottili, di actina o microfilamenti: nei tessuti
non contrattili e nei tessuti contrattili. Identificazione al MO ed al MET.
Composizione dei filamenti e proteine associate. Ruolo dei microfilamenti
nella forma cellulare (specializzazioni della membrana e giunzioni
intercellulari), nei movimenti intracellulari e in quelli cellulari. I filamenti
intermedi: composizione chimica, struttura, distribuzione intracellulare e
ruolo nel mantenimento della forma cellulare. Identificazione al MO ed al
MET. Specificità tissutale e ontogenesi. I filamenti spessi, di miosina: nei
tessuti contrattili. Identificazione al MO ed al MET. Composizione dei
filamenti e proteine associate. Ruolo nella contrazione. I microtubuli:
composizione, distribuzione intracellulare e centro di organizzazione dei
microtubuli (COM). Proteine associate ai microtubuli. Identificazione al
MO ed al MET. Funzioni dei microtubuli nel movimento delle diverse
componenti intracellulari, dei cromosomi durante la divisione cellulare e
Tipo testo Testo
nelle ciglia vibratili, e nel mantenimento della forma cellulare.
2. Ribosomi e reticolo endoplasmico granulare o rugoso (RER). Morfologia
e distribuzione citoplasmatica. Visualizzazione al MO ed al MET. Cenni
sulla composizione chimica dei ribosomi eucariotici, formazione delle due
subunità e cenni sul processo di traduzione e sintesi delle proteine.
Destino delle proteine e ruolo dei ribosomi liberi (poliribosomi) e del RER,
Morfologia e distribuzione intracellulare del RER. Cenni sulle modificazioni
post-traduzione delle proteine nel RER.
3. Reticolo endoplasmatico liscio (REL). Morfologia e distribuzione
intracellulare. Visualizzazione al MO ed al MET. Specificità funzionali nei
diversi tessuti e organi.
4. Apparato di Golgi. Localizzazione intracitoplasmatica e visualizzazione
al MO ed al MET. Morfologia delle cisterne e delle vescicole; funzioni nelle
modificazioni post-traduzione delle proteine, nella produzione di altre
macromolecole; nella produzione dei lisosomi.
5. Lisosomi. Origine, forma e localizzazione intracitoplasmatica; lisosomi
primari, secondari, corpi residui. Funzioni nel metabolismo della cellula.
6. Mitocondri. Forma, dimensioni, variazioni quantitative nei diversi tipi
cellulari, e localizzazione intracitoplasmatica. Visualizzazione al MO ed al
MET. Morfologia delle creste mitocondriali, contenuti della matrice
mitocondriale. DNA ed eredità mitocondriale. Brevi cenni sui sistemi
enzimatici responsabili della produzione di ATP. Ruolo nella produzione di
fospolipidi di membrana, degli steroidi e come riserva di ioni bivalenti.
Origine dei mitocondri.
7. Centriolo. Morfologia e localizzazione citoplasmatica. Il centrosoma.
Ruolo nella formazione del fuso mitotico e delle ciglia vibratili. Il centriolo
ed il COM.
Inclusi: materiale di secrezione, materiali di riserva, materiali residui,
pigmenti. Cristalli.
Il nucleo
Forma, dimensioni, numero. Regola ed eccezioni. Il nucleo dei leucociti, il
nucleo poliploide del megacariocita. Dai globuli rossi, cellule prive di
nucleo, alle cellule binucleate (esempi di plasmodi) a quelle polinucleate
(esempi di sincizi). Rapporto nucleo/citoplasma.
L'involucro nucleare: dai protocarioti agli eucarioti. Origine dell'involucro
nucleare e sua struttura: la membrana nucleare esterna, la cisterna
perinucleare, la membrana nucleare interna; la lamina nucleare, le
lamine e il nucleoscheletro. Il poro nucleare: struttura e morfologia di un
complesso sistema di comunicazione fra nucleo e citoplasma.
La cromatina. Aspetti al MO ed al MET. Istochimica: cromatina addensata,
nucleo eterocromatico (cromatina costitutiva e facoltativa); cromatina
dispersa, nucleo eucromatico.
Il nucleolo. Aspetto al MO ed al MET. Istochimica del nucleolo.
Ultrastruttura: pars fibrillare, pars granulare. DNA organizzatore
nucleolare. DNA associato al nucleolo. Origine e funzione del nucleolo. Il
nucleolo in intercinesi e durante la mitosi.
Ciclo cellulare.
Origine ed organizzazione del fuso mitotico, ruolo del centriolo e dei
microtubuli. Cariocinesi: profase, metafase, anafase A e B, movimento
dei cromatidi, telofase e citodieresi, ruolo del citoscheletro.
Generalità sui cromosomi e cariotipo.
ISTOLOGIA Introduzione generale al concetto di tessuto. I vari tipi di
tessuti: similarità e differenze.
Tessuto epiteliale.
Caratteristiche generali degli epiteli; innervazione, vascolarizzazione e
apporto nutritivo, Gli spazi intercellulari e i liquidi interstiziali. Interazioni
specializzate e non fra le cellule epiteliali. Rigenerazione degli epiteli e
pool di cellule staminali. Organizzazione delle cellule epiteliali in lamine,
in strutture tridimensionali dotate di un lume centrale o prive di un lume.
1. Le lamine epiteliali (epiteli di rivestimento) rivestono cavità in
comunicazione con l'esterno e la superficie corporea. Criteri classificativi
degli epiteli di rivestimento:
a) forma delle cellule epiteliali;
b) numero degli strati di cellule;
c) epitelio pavimentoso semplice e composto, epitelio cubico semplice,
Tipo testo Testo
epitelio cilindrico semplice, a più file di nuclei e composto.
Differenziazioni degli epiteli cilindrici (cuticola striata, ciglia vibratili,
infoldings). Epitelio di transizione. I fenomeni secretori negli epiteli di
rivestimento: cellule caliciformi, superfici secernenti.
2. Cellule epiteliali organizzate in strutture tridimensionali (epiteli
ghiandolari) che acquisiscono proprietà secernenti:
A. Epitelio ghiandolare esocrino: il secreto è emesso sulla superficie
corporea o in cavità comunicanti con l'esterno attraverso dei dotti. Le
ghiandole esocrine possono essere classificate in base:
• a) alla forma degli unità secernenti (adenomeri): le cellule, il lume,
• b) alla complessità del sistema duttale,
• c) alla qualità del secreto e le caratteristiche citologiche,
• d) alle modalità di secrezione: olocrina, apocrifa, merocrina,
• e) secreti complessi. Le cellule mioepiteliali.
B) Epitelio ghiandolare endocrino: il secreto è riversato negli spazi
interstiziali per agire localmente o entrare nel circolo sanguigno. Le
ghiandole endocrine si distinguono in:
• a) cordonali,
• b) follicolari,
• c) interstiziali,
• d) sistema endocrino diffuso.
Aspetti citochimici ed ultrastrutturali delle cellule endocrine. Il processo
secretorio nelle ghiandole endocrine con particolare riguardo a quello
della ghiandola tiroide.
Tessuto connettivo
Caratteristiche generali dei tessuti connettivi; innervazione,
vascolarizzazione, funzione trofica, protettiva e di sostegno. Tutti i
connettivi sono formati da cellule (autoctone e migrate) e da sostanza
intercellulare costituita da una parte strutturata (fibrille, fibre, fasci) e
una parte amorfa o anista (macromolecole, acqua, elettroliti, metaboliti,
sostanze inorganiche. Criteri generali di classificazione:
• 1. Tessuti connettivi propriamente detti distinti in forme lasse
(connettivo fibrillare lasso, tessuto reticolare, tessuto adiposo, tessuto
mucoso) e forme dense (tessuto connettivo fibroso denso a fasci di fibre
paralleli, intrecciati, incrociati, tessuto elastico).
• 2. Tessuti connettivi di sostegno sono distinti in tessuti cartilaginei
(cartilagine ialina, elastica e fibrosa) e tessuto osseo (di tipo fibroso e
lamellare,e quest'ultimo semplice o osteonico).
Dalla cellula mesenchimale alle cellule che producono le componenti
intercellulari dei diversi tipi di connettivi: fibroblasti/fibrociti,
condroblasti/condrociti, osteoblasti/osteociti. Similitudini e differenze dei
vari tipi di sostanza intercellulare. Le cellule mesenchimali stromali
nell'adulto e loro potenzialità rigenerative dei tessuti connettivi.Altri tipi
di cellule presenti nei connettivi. Le fibre di collagene: collagene di tipo 1,
tipo 2, tipo 3, tipo 4. La membrana basale e la lamina basale: proprietà
istochimiche e ruolo fisiologico. La membrana basale e l'invasività
tumorale. Le principali macromolecole della sostanza anista:
glicoproteine e proteoglicani. Proprietà istochimiche. I processi di
ossificazione: dal mesenchima al tessuto osseo (ossificazione diretta o
membranosa), dal modello cartilagineo all'osso maturo (ossificazione
condrale: pericondrale, endocondrale), il modello cartilagineo come
induttore di una ossificazione diretta (ossificazione mantellare). Il
rimodellamento e rimaneggiamento dell'osso. L'osteone: un esempio
perfetto del rapporto fra struttura e funzione.
• Sangue ed ematopoiesi
Generalità sulla composizione del sangue: parte liquida e parte
corpuscolata (eritrociti, granulociti, monociti, linfociti e piastrine). Il
midollo osseo: dai progenitori alle cellule mature circolanti: eritropoiesi,
granulocitopoiesi, linfocitopoiesi. Piastrinogenesi. Il midollo osseo come
riserva di cellule staminali adulte multipotenti.
Tessuto muscolare
Classificazione funzionale, classificazione istologica. Il tessuto muscolare
striato scheletrico e miocardico, organizzazione dell'apparato contrattile.
Similitudini e differenze. Potenzialità rigenerative dei due tipi di tessuti.
Tipo testo Testo
Le cellule satelliti e cellule staminali miocardiche. Il tessuto muscolare
liscio: caratteristiche generali delle cellule, organizzazione dell'apparato
contrattile. Potenzialità rigenerative delle cellule muscolari lisce.
Tessuto nervoso
Tipi cellulari nel sistema nervoso centrale (SNC) e in quello periferico
(SNP). Il neurone. Il corpo o soma o pericario o pirenoforo: colorabilità,
organizzazione degli organuli cellulari, il nucleo. I prolungamenti (neurite
o assone e dendriti): principali differenze morfologiche fra neurite e
dendriti. La sinapsi: morfologia e tipi di sinapsi. Le cellule di glia. La glia
del SNC. Astrociti: morfologia, localizzazione e principali funzioni. Gli
oligodendrociti: morfologia, localizzazione e funzione. La microglia:
origine, morfologia e funzione. L'ependima e i plessi corioidei. La glia del
SNP. Le cellule satelliti: localizzazione, morfologia e funzione. Le cellule di
Schwann: localizzazione, morfologia e funzione. Fibre nervose mieliniche
ed amieliniche. Struttura dei nervi periferici. Espansioni nervose
periferiche efferenti ed afferenti (nel tessuto epiteliale, nel tessuto
connettivo e nel tessuto muscolare). Le cellule di teloglia.
EMBRIOLOGIA
• 1. Dal gonocita primordiale ai gameti maturi maschile e femminile.
Spermiogenesi, spermiazione, spermatogenesi. Il ciclo ovario e quello
uterino.
• 2. Generalità sulla fecondazione in vivo: ruolo dello spermatozoo, ruolo
dell'oocita. La prima settimana di sviluppo embrionale: lo zigote e la sua
segmentazione in blastomeri, la morula, la blastocisti, annidamento della
blastocisti. Reazione deciduale.
• 3. I processi morfogenetici elementari. L'induzione embrionale.
• 4. Evoluzione del trofoblasto: citotrofoblasto, sinciziotrofoblasto,
mesoderma extraembrionale; formazione del corion e cavità coriale.
Dalle lacune sinciziotrofoblastiche ai villi coriali maturi.
• 5. Il sacco vitellino: formazione ed evoluzione; allantoide: origine e
significato; amnios e ruolo nel ripiegamento embrionale. La formazione
dei vasi extraembrionali ed embrionali, l’ematopoiesi embrionale e fetale.
• 6 . E v o l u z i o n e d e l l ' a r e a e m b r i o n a l e : f o r m a z i o n e
dell'epiblasto/ectoderma e dell'ipoblasto/entoderma; la linea primitiva,
significato ed evoluzione. La gastrulazione con formazione del
mesoderma intraembrionale. Formazione e destino della corda dorsale.
• 7. Generalità sui derivati dai foglietti embrionali. Alcuni esempi i di
sviluppo di organi saranno fatti in relazione ai processi morfogenetici
elementari.
• A) Neuroectoderma: generalità sulla formazione del sistema nervoso
centrale.
• Particolare attenzione sarà concentrata sulla formazione e sulla
evoluzione delle ellule delle creste neurali per la complessità e varietà di
tessuti da esse derivati.
• Ruolo delle cellule delle creste neurali nella morfogenesi di altre
strutture: cellule gangliari e sclerotomo.
• Cellule gangliari e formazione della ghiandola surrenale.
• Cellule delle creste e endoderma: formazione della tiroide.
• Neuroectoderma e ectoderma: formazione dell’ipofisi. Come esempio di
derivazione multipla saranno studiate alcune ghiandole endocrine lo
sviluppo della ipofisi.
• B) Mesoderma. I somiti e l’età embrionale. Lo sclerotomo come
esempio di una complessa interazione fra foglietti (vedi sopra).
• Interazioni cellulari e tissutali a livello della regione dorsale
toracolombare dell’embrione: il mesonefro e il dotto mesonefrico, le
creste sessuali, le gonadi e il dotto paramesonefrico.
• C) Il mesenchima come tessuto a ponte fra tutti i foglietti embrionali.